Cellule T Autologhe Modificate: Possibile Trattamento Leucemia Linfoblastica Acuta a cellule B (B-ALL)
- Michele Scolletta
- 26 mar 2013
- Tempo di lettura: 1 min
Come tutte le altre forme neoplastiche, anche le leucemie si dividono in numerosissime tipologie, ciascuna con differente eziologia, sintomatologia, morbosità e mortalità.
In particolare la B-ALL è una forma di Leucemia Linfoblastica Acuta che colpisce i linfociti B.
In pazienti con B-ALL, i precursori (blasti) di tali linfociti, perdono la capacità di terminare il loro sviluppo a causa di mutazioni genetiche che li fanno "impazzire".
Solitamente, la prognosi per i pazienti di tale leucemia è infausta (soprattutto per età superiore ai 50 anni), anche se una recente ricerca pubblicata sullo "Science Transnational Medicine", ha riportato risultati positvi di una nuova tecnica denominata IMMUNOTERAPIA MIRATA.
Tale tecnica sperimentale è stata testata su un gruppo di 5 pazienti adulti con diagnosi di recidiva di B-ALL (trattata con chemioterapia ma con esito negativo).
In tali pazienti sono state impiantate cellule T autologhe modificate, che esprimono CD19, CD28/CD3ζ (che sono state chiamate 19-28Z), riscontrando la loro neo-acquisita capacità di riconoscere ed attaccare le cellule B tumorali.
Si è addirittura ottenuta, in più della metà dei pazienti trattati, la completa remissione della malattia senza neppure l'evidenza di MRD (malattia minima residua).
Inoltre la terapia è stata ben tollerata, nonostante si riscontri in alcuni casi un aumento delle citochine (trattabile con alcune terapie steroidee).
In breve, è stata effettuata una riprogrammazione dei linfociti T in grado di renderle capaci di eliminare le cellule B tumorali.
Dati gli ottimi risultati ottenuti, sembra davvero si aprirà un nuovo "filone" terapeutico per questi pazienti.
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